CITTADINANZATTIVA PIEMONTE
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Un progetto di Community Pro sta prendendo sempre più forma ad Acqui Terme, grazie all’impegno di Giorgio Pizzorni, responsabile locale di Cittadinanza Attiva, e di un gruppo di preziosi volontari collaboratori. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e si pone come obbiettivo il rafforzamento dell’attivismo civico quanto mai carente sul territorio acquese e nel suo circondario.

“Il nostro percorso – spiega Giorgio Pizzorni – ha lavorato in particolar modo per formare una rete di attivatori civici e di volontari per aumentare la consapevolezza dei cittadini in merito alla necessità di costruire politiche attive per il nostro territorio. Con lo scambio di sperienze e il confronto di idee emerse durante le diverse fasi di lavorazione, abbiamo cercato di dare forma concreta ad alcuni progetti che si pongono come obbiettivo quello di migliorare la qualità della vita nella nostra Comunità. I vari temi emersi nel dibattito, che sono stati valutati nel loro insieme, hanno portato all’elaborazione di una ipotesi di sintesi che si è posta come obbiettivo quello di intrecciare bisogni diversi per i  quali abbiamo cercato di far emergere soluzioni concrete, anche se parziali. La qualità dei contributi offerti dai partecipanti al nostro Laboratorio di progettazione è stato tale, infatti, che non sarebbe stato immaginabile poter dare facili soluzioni a questioni che talvolta sono apparse molto complesse. Certo, l’entusiasmo dei partecipanti è stato appassionato: questo è un risultato che ci inorgoglisce   e ci fa ben sperare per le successive fasi del progetto che presto verrà presentato alle Autorità locali per acquisire ulteriori arricchimenti e, ove possibile, la condivisione dello stesso per garantire legami sociali più forti e solidali tra le persone”.

 METODO DI ELABORAZIONE DEL PROGETTO

Siamo partiti dalle “Mappe di Comunità” che avevano l’obbiettivo di raccogliere le conoscenze dei partecipanti relativamente alle “risorse” e alle “criticità che interessano il territorio acquese.  Le mappe non hanno ricercato un dato “oggettivo”, ma hanno composto una visione del territorio secondo i punti di vista di chi partecipava ai vari lavori. Sono così emersi i problemi come conosciuti dai partecipanti.

                                                                                                                                                                                                                                                                                              Abbiamo individuato le “Strategie di Comunità” e i riferimenti che possono sostanziare le scelte del “piano di resilienza” le sue logiche. Le ideazioni e lo sviluppo di nuove modalità di interazione tra i cittadini e tra questi le Amministrazioni finalizzate al consolidamento e all’aumento delle capacità propositive degli stessi, oltre ai processi di partecipazione.  Questo, per favorire  la crescita di della cultura del progetto e dell’autodeterminazione del proprio futuro, dell’attivismo civico e il rafforzamento dei legami sociali.

 E’ stato elaborato il “Piano di resilienza” per far crescere la partecipazione e la consapevolezza delle comunità locali nei confronti di fenomeni che producono repentine e consistenti trasformazioni del territorio e obbligano la modificazione anche temporanea dei comportamenti. Il Piano di resilienza diventa così un insieme di azioni che, partendo dalla conoscenza delle capacità, delle risorse e delle criticità che caratterizzano ogni comunità, valutando e definendo le sue strategie di sviluppo possibili ed attivabili declinando anche gli impegni e le responsabilità, contribuisce così ad offrire una risposta alternativa, positiva, efficace, solidale, corale e sostenibile ai mutamenti in atto.     

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